Oggi vi racconto dell’evento più importante della settimana scorsa che è stato il 32° Festival del Cinema a Mosca. I cinema principali della città sono stati allestiti con giganteschi manifesti che annunciavano questo evento, tante feste con le star del cinema nei locali più “in” di Mosca e, ovviamente, una folla di spettatori e giornalisti davanti all’ingresso principale del cinema “Oktiabr” sul Novyj Arbat. Il Festival ha avuto molto successo, le sale erano pienissime con la gente seduta per le scale e trovare un biglietto a volte risultava difficoltoso perché la prevendita dei biglietti iniziava solo il giorno prima della proiezione del film e spesso i posti erano già esauriti. Non solo, il biglietto non ti garantiva un posto, se arrivavi un pò in ritardo, il tuo posto veniva preso da un giornalista furbo e, nonostante tu fossi in possesso del tuo biglietto, non te lo cedeva tanto volentieri.
Alla giuria hanno partecipato due grandi registi francesi Claude Lelouch e Luc Besson.
Il Festival è stato aperto dal nuovo film di Lelouch “La donna e gli uomini”. Invece il nuovo film di Besson “Le avventure incredibili di Amelie” ha chiuso il festival. Sono riuscita ad andare a vedere il film cileno, un dramma storico sulla storia della creazione di Cile. Tutti i film sono stati proiettati in lingua originale con sottotitoli, perfetto per chi parla e studia le lingue! Al concorso principale hanno partecipato 17 film tra cui solo uno era russo. Il programma del festival era molto vario ed era diviso in diversi temi come ad esempio: la nouvelle vague, i film di Claude Chabrol, una retrospettiva dei film di Besson, film sovietici, il cinema dei registi dell’est, il cinema moderno del Cile e degli altri Paesi dell’America latina, ecc. Anche l’Asia era rappresentata bene e siccome quest’anno è l’anno di Cechov, non mancavano i film influenzati dalle sue opere. Il film che ha vinto il premio è una pellicola venezuelana “Il fratello” del regista Marcel Rasquin. L’ultimo giorno del festival, sabato, siamo andati a vedere il film melodrammatico francese di Michael Cohen “Tout commence par la fin” su una storia d’amore travolgente tra la protagonista Emmanuelle Beart e lo stesso Cohen che partecipa qui anche come attore-protagonista. Il ruolo di Beart in questo film le è valso il premio Stanislavsky “Credo!” come migliore attrice. Adesso il festival è finito, lasciandoci un po’ di nostalgia come dopo una bella festa e con la voglia di vedere i film persi, in attesa del prossimo festival.