C’e’ un posto a Mosca che si può definire la città dentro la città, creato quasi un secolo fa per promuovere nel mondo il meglio dell’impero sovietico, la sua struttura monumentale ancora adesso evoca un passato glorioso: questa volta vi parlo del Centro fieristico della Federazione Russa VVTS più conosciuto con il nome di VDNKH ВДНХ “Fiera dei successi dell’economia del popolo”. La storia della fiera ha inizio nel 1939 quando venne inaugurata la prima esposizione dedicata all’agricoltura dell’Unione sovietica (ВСХВ – Всесоюзная сельскохозяйственная выставка), con l’idea di trasformare questo luogo nella “Casa di kolkoz” (Дом колхозов). Ma la storia aveva riservato a questo luogo un futuro molto più ambizioso. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e gli anni della ricostruzione, il centro fieristico riprese il suo funzionamento nel 1954. Il suo territorio venne ingrandito e arricchito con la costruzione di nuovi sontuosi padiglioni che rappresentavano ciascuno una delle repubbliche sovietiche. Nello stesso periodo furono anche installate le spettacolari fontane tra le quali la fontana “L’amicizia dei popoli” divenuta oggi simbolo della fiera, dove in cerchio le sculture dorate di ragazze simboleggiano le 16 repubbliche sovietiche. La grande svolta avvenne però nel 1958, quando si decise di riunire in un unico area la fiera dell’industria, dell’agricoltura e delle costruzioni. Fu in quell’occasione che i padiglioni dedicati alle repubbliche furono trasformati nei padiglioni delle industrie e delle cultura e dello sport. A questo periodo risale anche la costruzione della stazione della metropolitana “ VDNKH”, che permetteva al grande pubblico l’accesso veloce ad un’area della metropoli abbastanza remota. In questo modo la struttura divenne un luogo di attrazione della città, apprezzato anche dai cineasti che qui hanno realizzato alcuni dei film più famosi dell’epoca sovietica. Da bambina la visita di questo luogo era paragonabile ad una grande favola: si entrava attraverso un gigantesco arco trionfale, si passeggiava tra magnifiche fontane e giardini e dentro ai padiglioni splendidamente decorati c’era poi un mondo da scoprire; una sorta di esperienza tattile del mondo delle arti, dei mestieri e della tecnologia: passando dalla rappresentazione delle varie industrie alla la conquista dello spazio, all’allevamento degli animali. Dopo il crollo dell’Unione sovietica nel 1992 la fiera ha cambiato nuovamente il suo nome, oggi si chiama VVTZ(ВВЦ) Centro fieristico della Federazione Russa, specchio caotico del grande mercato selvaggio degli anni novanta, dall’aria triste e decadente. Oggi si sente parlare di nuovo di questa grande area dove si pensa di investire, ristrutturare, costruire, aprire alberghi e centri congressi addirittura triplicando gli spazi, cercando di restituire a questo luogo la sua vecchia gloria. Corre voce che questo posto sia uno dei possibili luoghi candidati all’Expo universale del 2020. Già oggi alcuni padiglioni sono stati concessi in affitto per lunghi periodi alle ex-repubbliche sovietiche per la loro promozione con l’obbligo di metterli a posto. Tra le novità concrete della trasformazione in corso c’e’ il ritorno, dopo 6 anni di restauri, della leggendaria scultura di Mukhina “L’operaio e la kolkosiana”. Il monumento venne presentato per la prima volta al padiglione sovietico dell’Expo mondiale di Parigi nel 1937 e successivamente divenne il simbolo del famoso studio cinematografico “Mosfilm”. Nel 2009 la scultura e’ stata eretta su un piedistallo che funge da padiglione dentro il quale e’ stato aperto un museo dedicato all’opera e alla sua creatrice. Attualmente la struttura funziona sia come centro espositivo, sia come luogo di intrattenimento e di organizzazione di vari eventi. Questo luogo continua come sempre ad attrarre molta gente; alcuni padiglioni sono stati trasformati in musei e luoghi espositivi come, ad esempio, il museo dell’era glaciale o la casa delle farfalle o degli uccelli esotici. Sul territorio ci sono anche molte strutture dedicate all’intrattenimento e al divertimento: il cinema 5D, il planetarium, il teatro, il parco tematico e il curioso villaggio del pescatore dove si può non solo pescare ma anche farsi cucinare i pesci pescati in uno dei ristoranti. La parte centrale del parco è sempre affollata, all’entrata si può salire su un trenino che fare un giro alla scoperta del territorio, ma si può anche noleggiare le bici oppure i pattini e fare un giro sotto la musica assordante. Per chi invece desidera un po’ di relax, nelle vicinanze del giardino botanico esiste un’area dedicata a passeggiate solitarie o romantiche tra laghetti alla ricerca dei padiglioni abbandonati nascosti tra gli alberi, discreti nella loro eleganza e decadenza. Il territorio è talmente grande, ricco di monumenti e in continua trasformazione che continui a volerci per curiosare e scoprire nuove cose proprio come tra le vetrine di una grande città. Un paio di settimane fa a VDNKH ha si è svolta la fiera “Autunno d’oro” con un immenso padiglione dedicato all’allevamento degli animali dove tra mucche, pecore, montoni e maiali si poteva comprare il latte fresco appena munto da una mucca proprio davanti ai tuoi occhi oppure tornare a casa con un cucciolo di visone acquistato per 50 euro!

GUARDA IL FILMATO