Lunedì 15 dicembre alle 19.00 l’Associazione Italia Russia presenta Italiani veri (2013), un film di Marco Raffaini e Giuni Ligabue. Vincitore del premio del pubblico al Biografilm Festival di Bologna nel 2013, Italiani veri è un documentario sullo straordinario successo della canzone italiana in Russia e negli altri paesi dell’ex Urss negli ultimi 50 anni.

La narrazione parte dall’inizio degli anni 60, quando la voce di Robertino, il bambino prodigio che all’epoca aveva dodici anni, entra in Unione Sovietica e si diffonde fino a fargli vendere più di 50 milioni di dischi. La sua popolarità è talmente grande che Valentina Tereshkova, la prima donna cosmonauta, chiede di poter ascoltare le sue canzoni a bordo della navicella spaziale, mentre in occasione di un incontro di calcio a Mosca tra le nazionali Urss e Italia, gli altoparlanti dello stadio diffondono, prima dell’esecuzione degli inni nazionali, una canzone di Robertino.
Negli anni ottanta la televisione sovietica inizia a trasmettere ogni anno la serata finale del Festival di Sanremo, vera e propria finestra sul “libero” occidente, e le canzoni italiane di musica leggera possono essere ascoltate senza censure, a differenza di quanto avveniva con i maggiori gruppi rock inglesi e americani. Questo fa sì che la fama dei cantanti italiani più rappresentativi (Toto Cutugno, Adriano Celentano, Al Bano e Romina Power, Pupo, Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, solo per citarne alcuni) raggiunga ogni angolo di un paese sconfinato.
Risalgono agli anni ottanta anche le prime esibizioni dal vivo dei cantanti italiani in Unione Sovietica, in stadi e palazzetti da tutto esaurito.

Oggi, a più di vent’anni dal crollo dell’Urss, la loro popolarità resiste, grazie anche a un nuovo modo di proporsi: le esibizioni in duetto con artiste e artisti russi.

Il film ripercorre le tappe di questo successo, cerca di spiegarne le ragioni profonde e ne rintraccia le radici nell’immenso favore che la cultura italiana gode presso la popolazione russa, fin da quando, nell’ottocento, gli artisti russi, pittori e scrittori, raccontarono l’Italia, e più tardi quando in Unione Sovietica si diffusero i film del neorealismo italiano.
“Italiani veri” si sviluppa attraverso interviste ai maggiori protagonisti di questo successo (Robertino, Al bano, Pupo, Toto Cutugno), a cantanti russi e russe che hanno collaborato con loro (Tat’jana Bulanova, Svetlana Svetikova, Diana Gurtskaja), a esponenti della scena underground pietroburghese (Oleg Garkusha, Viktor Sologub), a critici musicali, giornalisti, professori universitari e a semplici appassionati di musica italiana.

Italiani veri un film di Marco Raffaini e Giuni Ligabue
fotografia Marco Mello
musiche Regipsy jazz ensemble
scritto da Marco Raffaini
regia di Giuni Ligabue e Marco Raffaini
prodotto da Marco Raffaini, Giuni Ligabue e Marco Mello
durata: 66’
lingue originali: russo, italiano
sottotitoli: ita, rus, eng

INGRESSO GRATUITO | E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE
eventi@associazioneitaliarussia.it

Marco Raffaini, nato a Parma nel 1967, vive a Bologna. Traduttore, scrittore, laureato in russo con una tesi sull’ubriachezza nella letteratura russa contemporanea, è alla prima esperienza cinematografica.
Nel 2012 ha scritto Eto sluchilos’ so mnoj (Ѐ capitato proprio a me), romanzo biografia di Robertino Loreti, in via di pubblicazione in Russia.
Nel 2003 ha pubblicato il romanzo Storia della Russia e dell’Italia, insieme a Paolo Nori, per la casa editrice Fernandel e suoi racconti sono stati pubblicati su varie riviste e antologie.
Ha tradotto dal russo i romanzi Manuale di disegno di Maksim Kantor per Feltrinelli e Maksim e Fjodor di Vladimir Shinkarjov per Einaudi, oltre a diversi racconti.
Frequenta abitualmente la Russia per passione.

Giuni Ligabue (Modena 1980) è autore e regista. Da sempre appassionato, si avvicina al mondo del cinema nel 2003 e da allora ha realizzato e partecipato alla realizzazione di svariati progetti quali videoclip musicali, cortometraggi, lungometraggi, spot e documentari. Si dedica per passione alla realizzazione di progetti di cinema popolare nelle realtà degli spazi occupati e autogestiti. Collabora con diverse realtà indipendenti principalmente tra Bologna e Roma, ed è attualmente impegnato nella realizzazione di altri importanti progetti.

Marco Mello (Firenze 1983) fin dalla giovane età sperimenta il linguaggio fotografico sia nella pratica del reportage amatoriale, sia nello sviluppo della pellicola in camera oscura.
Iscritto al DAMS nel 2002 si avvicina al mezzo audio video, e a Bologna comincia a sperimentare la ricerca del linguaggio fotografico nel cinema, sperimentando concetti come la luce disponibile e la bidimensionalità del discorso filmico-digitale.
Da tempo collabora con diverse realtà locali e nazionali come direttore della fotografia apportando in ogni progetto il proprio bagaglio personale.