Ho cominciato a leggere i russi per via di mio nonno, che non era mai stato in Russia ma la Russia gli piaceva molto, e aveva chiamato la sua casa dača, e, per un motivo stranissimo, chiamava Dača anche tutti i suoi cani.
Quando poi mi sono iscritto all’università, mi sono iscritto a lingue, e ho provato a fare russo, e dopo lì, son quelle cose che uno poi fa fatica, a dire perché, ma io mi ricordo, la prima volta che son stato in Russia, nel 1991, a Mosca, quando sono partito avevo il dubbio se laurearmi in russo o in francese, quando son stato all’aeroporto Šeremet’evo 2, che, adesso, non che voglia dir che sia brutto, però non è un posto meraviglioso, e non lo era sicuramente nel 1991, però lo stesso, io il solo fatto di essere a Mosca, anche all’aeroporto Šeremet’evo 2, mi guardavo intorno ero d’un contento che non si può dire. E poi non lo so, è stato sempre così, e se devo dire il perché forse la Russia mi piace perché fa paura. (tratto da un’ intervista di Anna Jampl’skaja a Paolo Nori su www.gogolitalia.org)

Nell’ambito di Book City Milano 2015, un evento che la città di Milano dedica all’editoria e alla lettura e che negli ultimi anni ha registrato un notevole successo, l’Associazione Italia Russia ospita lo scrittore Paolo Nori che presenterà “Leggere i russi (discorso sulla letteratura russa)”
Cosa significa leggere gli autori russi? Ognuno di noi, nell’adolescenza o anche in età adulta, si è imbattuto in uno dei grandi classici della letteratura russa. Che cosa si prova a leggere un Dostoevskij o un Gogol e non farselo uscire più dalla testa? E perché non si dimentica facilmente un libro come Sonata a Kreutzer di Tolstoj, o le ambientazioni e i personaggi di Cechov?
Di questo e molto altro ancora parlerà Paolo Nori in una lettura in (e con il) pubblico.

Paolo Nori (Parma 1963) ha lavorato in Algeria, Iraq e Francia. Laureato in letteratura russa, ha lavorato come traduttore dal russo e dal francese. Con Marcos y Marcos ha pubblicato: La meravigliosa utilità del filo a piombo, Disastri di Daniil Charms, da lui curato e tradotto, Si chiama Francesca, questo romanzo, Grandi ustionati – anche in versione AudioMarcos – La banda del formaggio, Si sente?, Siamo buoni se siamo buoni e Tre matti di Gogol’, Dostoevkij, Tolstoj, da lui curato e tradotto. Tra i suoi ultimi libri Siamo buoni se siamo buoni (Marcos y Marcos 2014); Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti con esercizi svolti (Corraini 2014) La bambina fulminante (Rizzoli 2015). L’autore ha un suo blog: www.paolonori.it